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Come coprire il diradamento capelli nelle donne con la trico

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Cosa leggerò in questo articolo su come coprire il diradamento capelli nelle donne con la trico?

Spazzola piena di capelli, ciuffetti di capelli attorcigliati all’elastico che scivolano via appena si disfa la coda, capelli ovunque… sul cuscino, sul pavimento, sui vestiti. Il 70 % delle donne oltre i 70 anni va incontro ad alopecia androgenetica, il 40% ha a che fare con un assottigliamento e un diradamento dei capelli dopo la menopausa. Questi i casi più comuni.

Non sono escluse le donne più giovani a partire dai 30 anni.

I fattori che possono causare diradamento dei capelli nelle donne sono numerosi: genetica e inquinamento, stile di vita e stress, alimentazione e sbalzi ormonali (gravidanza, menopausa, problematiche mediche come la sindrome dell’ovaio policistico nelle donne più giovani). 

Rispetto a quanto accade agli uomini, la caduta dei capelli nelle donne è in molti casi reversibile, se curata tempestivamente sotto il controllo di uno specialista della caduta dei capelli nelle donne.

Esistono rimedi, più o meno temporanei, e soluzioni efficaci e durature al diradamento dei capelli, tra cui la tricopigmentazione per donne. Da tecnico della tricopigmentazione, avrai notato come negli ultimi anni sia aumentato il numero di pazienti donne. 

In questo articolo parleremo non solo della tecnica di tricopigmentazione dei capelli più usata dai tricopigmentisti, ma soprattutto dell’approccio migliore per coprire il diradamento dei capelli nelle donne con la trico. 

Rimedi caduta capelli donne

Prima di affrontare l’argomento nel dettaglio, crediamo sia utile esaminare quelli che sono i rimedi più comuni che le donne adottano per l’assottigliamento e il diradamento dei capelli, da uno stato lieve a uno più avanzato. Questo perché molte donne attraversano diversi step (elencati sotto) prima di rivolgersi ad un esperto di trico.

Nei casi di diradamento lieve, i rimedi adattati dalle donne sono generalmente questi:

  • Camuffare il diradamento con un taglio medio-corto. Un taglio più corto conferisce alla chioma più volume.
  • Mascherare l’assottigliamento con una pettinatura cotonata.
  • Nascondere la discromia capelli-cuoio capelluto con la tinta per capelli di una tonalità chiara.
  • Ricorrere alle extension per infoltire i capelli.

Questi rimedi estetici oltre ad essere temporanei, possono causare danni ai capelli – se non eseguiti correttamente come la cotonatura, la tinta e l’applicazione di extension – peggiorando lo stato di salute della chioma. 

Davanti a un diradamento moderato ma di certo più evidente subentra la paura. L’indicibile paura di ogni donna: perdere completamente i capelli.

Ed è a questo punto che generalmente si passa a rimedi più specifici, come ad esempio:

  • Uso di microfibre di cheratina (Toppik), che aderiscono ai capelli grazie alla carica elettrostatica rendendoli più corposi. Le zone più diradate del cuoio vengono così nascoste.
  • Trattamenti farmacologici (Minoxidil, Finasteride). 
  • Massaggi, laser terapia, e crioterapie. 

Questi rimedi, di certo più incisivi, sono efficaci esclusivamente durante il trattamento e non sul lungo termine. Se si decide di non ricorrere più ad essi, nel giro di pochi mesi con molta probabilità si ritorna alla situazione iniziale.

Quando la problematica, invece, è particolarmente marcata, molte donne individuano come possibili soluzioni il trapianto di capelli e/o la tricopigmentazione.

Si tratta di due soluzioni diverse (chirurgica e invasiva la prima; non chirurgica e indolore la seconda) ma, in molti casi, usate come trattamenti complementari.

Diradamento capelli donne, soluzioni: la trico tra le più efficaci

La tricopigmentazione è tra le soluzioni al diradamento capelli donne più efficaci.

Detta anche dermopigmentazione del cuoio capelluto, questo trattamento è in grado di nascondere il diradamento dei capelli e le discromie tra questi ultimi e il cuoio capelluto attraverso la simulazione della presenza di capelli (effetto densità).

La tricopigmentazione effetto densità, dunque, è indicata per le donne che vogliono mantenere chiome medio-lunghe, garantendo un “effetto infoltimento” di estrema naturalezza. 

Nell’ambito dei trattamenti di micropigmentazione, la tricopigmentazione ha ottenuto maggiori consensi sia da parte delle pazienti, sia da parte dei chirurghi come complemento dell’autotrapianto ottenendo un effetto camouflage delle cicatrici nelle aree di intervento. 

L’utilità della tricopigmentazione è pertanto duplice: alternativa e integrativa.

Alternativa per tutte quelle donne che non vogliono o non possono sottoporsi al trapianto (l’assottigliamento generalizzato in tutte le aree del cuoio capelluto non permette di avere una zona donatrice sufficiente per eseguire un trapianto). 

Integrativa per tutte le persone che invece hanno optato per l’intervento chirurgico ma vogliono coprire le cicatrici.

Molte pazienti, che hanno un diradamento lieve e che desiderano camuffarlo senza rinunciare alla cura dei capelli esistenti, temono che questa tecnica possa avere effetti collaterali sui bulbi piliferi. Niente di più falso.

È fondamentale sottolineare che i bulbi piliferi già presenti non possono subire alcun danno dalla tricopigmentazione.

Il pigmento viene iniettato in uno strato dermico più superficiale rispetto al posizionamento del bulbo pilifero. Anzi, la tricopigmentazione stimola un maggiore richiamo di flusso ematico, ciò si traduce in nutrimento per i bulbi piliferi presenti.

Tricopigmentazione donne: 3 step indispensabili per un risultato ad hoc

La tricopigmentazione richiede una preparazione specifica in quanto il cuoio capelluto differisce anatomicamente dalla pelle del viso o da altre zone del corpo.

Partendo dal presupposto che lo studio e la preparazione tecnica sono la base da cui iniziare per ottenere risultati eccellenti e soddisfare le esigenze delle proprie pazienti, è fondamentale il giusto approccio.

Da tricopigmentista, non puoi non conoscere i 3 step indispensabili prima di ogni trattamento di micropigmentazione capelli:

  1. Esaminare il grado di diradamento ed eventuale stempiatura femminile tramite la Scala di Ludwig (scala di riferimento per misurare l’avanzamento dell’alopecia nelle donne, in base alla perdita di densità in aree localizzate). 
  2. Definire con la paziente la hairline più adatta non solo alla morfologia del suo viso, ma anche alla sua personalità (la nuova hairline che la paziente acquisirà dopo il trattamento di tricopigmentazione sarà il suo bigliettino da visita).
  3. Scegliere il pigmento giusto (le donne, più degli uomini, amano illuminare i propri capelli con mèches, colpi di sole, schiariture; pertanto, è fondamentale che i micropunti di pigmenti si uniformino al resto della capigliatura dando un effetto naturale).

Quindi, come al solito, il pigmento riveste un ruolo essenziale nella riuscita di un trattamento di tricopigmentazione. Per questo Pygmenta mette a disposizione dei tricopigmentisti esperti pigmenti altamente performanti.

Se non l’hai ancora fatto, scopri i migliori pigmenti per tricopigmentazione in Italia  e dona alle tue pazienti un risultato ottimale, naturale e realistico.

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